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mercoledì 7 febbraio 2018

Recensione Lettura di Gruppo: "Urla nel silenzio" - Angela Marsons


Editore Newton Compton
Pagine 375
Prezzo cartaceo 4,00 EURO
Prezzo ebook 0,99 EURO 
Anno prima edizione 2015
Genere Thriller

Cinque persone si trovano intorno a una fossa. A turno, ognuna di loro è costretta a scavare per dare sepoltura a un cadavere.
Ma si tratta di una buca piccola: il corpo non è quello di un adulto. Una vita innocente è stata sacrificata per siglare un oscuro patto di sangue. E il segreto che lega i presenti è destinato a essere sepolto sotto terra. Anni dopo, la direttrice di una scuola viene brutalmente assassinata: è solo il primo di una serie di agghiaccianti delitti che terrorizzano la regione della Black Country, in Inghilterra. Il compito di seguire e fermare questa orribile scia di sangue viene affidato alla detective Kim Stone. Quando però nel corso delle indagini tornano alla luce anche i resti di un altro corpo sepolto molto tempo prima, Kim capisce che le radici del male vanno cercate nel passato e che per fermare il killer una volta per tutte dovrà confrontarsi con i propri demoni personali, che ha tenuto rinchiusi troppo a lungo…

Dopo aver letto entrambi i seguiti, finalmente mi dedico anche al primo volume della serie che vede protagonista il detective Kim Stone.
In questo primo capitolo, Kim viene chiamata ad indagare su un caso particolarmente macabro.
Un donna è stata uccisa nella sua vasca da bagno e poco dopo, è stato appiccato un incendio nei pressi della casa.
Kim e la sua squadra, composta dall'agente Wood e dai sergenti Dawson e Bryant, quest'ultimo spalla destra di Kim, rimangono un po' straniti dalla vita normalissima della donna.
La vittima era una persona come tante, non era particolarmente socievole, piuttosto tradizionalista e lavorava come direttrice di una scuola.

"La vittima è Teresa Wyatt, quarantasette anni, stimata preside di una scuola privata maschile a Stourbridge. Niente marito nè figli. Benestante, ma non straricca, nessun nemico noto."

Dalle indagini emerge, però, un fatto curioso. La vittima era interessata agli scavi archeologici a Rowley Regis, sito dove sorge anche un vecchio orfanotrofio, bruciato poi in un incendio.
La cosa accende subito l'interesse di Kim (ed il mio!) che non perde tempo e corre ad indagare.

"Come può una persona diventare capace di un orrore simile? Voglio dire, da dove comincia tutto quanto?"


Angela Marsons è una certezza! Io adoro la saga di Kim Stone! I libri che la compongono sono uno più intrigante dell'altro!
In questo volume, l'attenzione del lettore verrà concentrata su un patto tra cinque persone, patto che darà il via a misteriosi omicidi.
Numerosi sono i personaggi chiamati in causa. I miei preferiti? Le gemelle Nicole e Beth, due ragazze create alla perfezione, dall'indole complessa e meravigliosamente affascinante.
Il premio come personaggio più umano e altruista, lo vince però la fantastica Lucy, un ragazzina dal destino crudele, che è riuscita a preservare la sua bontà nonostante tutto.
Nei libri della Marsons, c'è però una piccola pecca, che ho notato in tutti e tre i volumi.
Kim è un detective scrupoloso e attento ma a volte si lascia sfuggire dei particolari importanti, che secondo me meritavano più attenzioni.
Per esempio, Kim scopre una lista che contiene i nomi dei bambini dell'orfanotrofio e la ignora, in un secondo momento, chiede poi a un suo agente di cercare su internet quei nomi. Ma non era più semplice se prendeva la lista o la fotografava?
Altro esempio: Lucy è solita guardare alla finestra ciò che accade fuori. La sua finestra dà sull'orfanotrofio e lo scavo. Non poteva farle delle domande? Chiederle se avesse visto qualcosa? Perchè dà per scontato che non sappia nulla?
Insomma, Kim è sagace, ma a volte non fa le domande giuste o si perde degli indizi.
Una caratteristica positiva delle storie di Kim è invece il sarcasmo che si contrappone a scene macabre e brutali. Kim e la sua squadra, non mancano di scherzare e lanciarsi frecciatine pungenti.
Tra immagini orrende e situazioni che fanno venire la pelle d'oca, sorgono ogni tanto, anche dei sorrisi.
Un libro pieno di personaggi alla deriva, personaggi malati, sconfitti dalle decisioni prese.
Una storia ingiusta, crudele, in cui non manca però la luce della bontà.
Una serie che non mi stancherò mai di consigliare.
Concludo ora la recensione, lasciandovi i commenti degli altri lettori della lettura di gruppo.
Assegno al libro:

- Trama: 5 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 3 - Finale: 5 -

4 Wonderland su 5

Commenti dalla lettura di gruppo:

Elisa:
"Mi sono affezionata a Kim e sicuramente leggerò anche gli altri due libri, chissà magari cercando di farli rientrare in qualche traccia della challenge 😊"

Beatrice:
"A me è piaciuto! Kim ha un carattere forte e deciso, a tratti snervante, ma sa essere anche tenera. Ho adorato il suo collega e amico quando ha adottato la mamma cane con tutti i suoi cuccioli!!!! Libro avvincente anche se a un certo punto avevo capito chi fosse l' assassino.... Però bello lo stesso!"

Cinzia:
"Mi è piaciuto, è scorrevole ma la trama non è originalissima, mi ha ricordato un pò Sleppers e altri libri letti in passato.
La parte che mi ha incuriosito di più è la storia personale di Kim che fa da sottofondo, leggerò gli altri.
Grazie Claudia senza questa challenge non avrei letto questo libro."

Rossella:
"Straordinaria la protagonista, dolcissima la piccola Lucy. Libro avvincente."

Martina:
"Mi è piaciuto tantissimo. Sono rimasta incuriosita dal passato di kim tanto da chiedermi se non sia il caso di andare avanti a leggere anche gli altri libri della scrittrice. Il caso analizzato nel libro mi ha coinvolto molto devo dire, sarà per lo stile di scrittura scorrevole dell'autrice. I personaggi sono descritti benissimo, ho adorato (anche se mi sento un pò in colpa ad usare questo termine) la storia delle gemelle e la filosofia ed il carattere della piccola Lucy mi hanno stregata. Per quanto mi riguarda uno dei migliori libri, fino ad ora, letti nel 2018 😍"

Manuela:
"Il libro mi è piaciuto, l’ho trovato scorrevole, con dialoghi ben congegnati. I personaggi sono tutti vincenti, Kim è una tosta e con il collega Bryant formano un’accoppiata vincente. Il personaggio che ho preferito però è stata Nicole. Il finale non è stato del tutto una sorpresa, ma anche questo non credo che sia per forza un difetto! Non so se leggerò gli altri due; a parte un solo caso, non amo i sequel."

Marianna:
"Un thriller mozzafiato dalle emozioni forti, non privo di scene violente e raccapriccianti, personaggi insensibili e crudeli, colpi di scena, ma anche tanta solidarietà e umanità.
L'agente Kim si occupa delle indagini, maschiaccio irriverente e un po' fuori dalle regole, ma sa il fatto suo... mi ha ricordato molto Claudia Mares in Squadra Antimafia.
Kim ha alle spalle un passato difficile.
L'unico suo vero amico è Bryant, "a volte sembrava uscito fuori da una macchina del tempo proveniente dagli anni Ottanta". È un gigante dal cuore d'oro.
Le parti in cui parla dell'assassinio sono davvero agghiaccianti, é crudele e spietato.
L'ambientazione é Crestwood, "un posto per ragazze rifiutate e ferite dove, nella migliore delle ipotesi bambini venivano privati della propria dignità e identità e nella peggiore si trovavano a subire abusi molto gravi ad essere uccisi e seppelliti vivi". Una location davvero agghiacciante che si riflette molto nella cover del libro: quella casa isolata, dove le bambine avevano la sorte peggiore. " Kim lo aveva visto con i suoi occhi. Dopo un po' ci si aspettava di essere trattato in quel modo. E lentamente, come un Ciocco di legno piantato A poco a poco nel suolo, si finiva per affogare in quella melma".
L'assassino, anzi gli assassini non erano per niente ovvi ed ho apprezzato lo stile dell'autrice che tiene il lettore sempre sul filo del rasoio e, di capitolo in capitolo, lascia sempre qualcosa in sospeso che ti viene quasi voglia di "entrare nel libro" ed intervenire...
Ho apprezzato molto la minuzia dei particolari nella descrizione delle indagini e delle tecniche della stratigrafia Forense e degli scavi archeologici.
Di tanto in tanto, ho avuto bisogno di una sospensione dalla lettura, anche se la voglia di scoprire l'assassino era tanta e scoprirlo passo passo insieme a voi é stato davvero entusiasmante.
Mi piace quando Kim odia che le vittime vengono identificate con un numero, perché pensa che abbiano il diritto di avere un'identità."

Roberta:
"Come thriller l'ho trovato fantastico da dargli tranquillamente un 10 come voto. Mi ha caricata di ansia dal primo capitolo che fortunatamente è andata a diminuire andando avanti a leggere.
Mi ha coinvolta dalla prima all'ultima pagina senza mai stancarmi.....anzi mi è dispiaciuto che finisse!!!!
Mi piace molto come lavora la detective Kim e che bella coppia lavorativa con bryant.
L 'assassino non ci sarei mai arrivata a scoprirlo!!!!
Un altra splendida lettura super consigliata!!!!!"

Chiara:
"Lettura consigliatissima. Un thriller ben fatto che ti tiene incollata fino al finale, che ovviamente non avevo capito. Personaggi con storie importanti alle spalle, che non puoi fare a meno di sostenere psicologicamente. Kim, Nicole e soprattutto la piccola Lucy. Donne piene di sofferenza interiore ma con tanto da dare. Ho ammirato anche Bryant soprattutto dopo l'adozione dei cuccioli. Bello, bello bello."

Ada:
"Bello, condivido anch'io. Oltre il thriller vero e proprio c'è una terribile testimonianza delle sofferenze che possono nascondersi in chiunque: una poliziotta, una bambina, una ballerina, un pastore. Alcuni reagiscono con la pazzia, alcuni creandosi una corazza, altri diventando dei mostri e provocando altra sofferenza. Il mondo è davvero un posto difficile. Ben strutturate le indagini che tengono col fiato sospeso. Non ho capito molto la donna che si occupava degli scavi... magari tornerà nei prossimi libri."

Melania:
"Volevo leggere da tanto un bel thriller, e questo mi è piaciuto molto. Ho apprezzato i capitoli in cui a parlare è l'assassino in prima persona, per quanto crudi siano l' autrice ha saputo rappresentare la follia psicologica di quel mostro. La detective è una grande donna, così come anche la ragazzina Lucy. La squadra è fantastica, ognuno di loro ha la sua caratteristica professionale e caratteriale che ho apprezzato molto.
Mi è piaciuto anche il tipo di scrittura, con alcuni momenti di leggerezza alternati a momenti di pura ansia."

Michela:
"Bellissimo libro. Grazie ancora Claudia per l'opportunità di farci conoscere nuovi autori. Un thriller psicologico che mi ha preso molto, accattivante, con molti colpi di scena, scorrevole e piacevole nonostante l'argomento trattato sia molto delicato. Mi è piaciuto come la scrittrice abbia alleggerito il pathos con battute simpatiche e momenti di leggerezza. Complimenti Angela Marsons."

Rita:
"Il libro mi è piaciuto!! Scorrevole con i capitoli veloci. Personaggi: su tutti Kim veramente tosta, il collega Bryant (l'adozione dei cuccioli con la mamma :-) ) e Lucy <3"

Valentina:
"Ho trovato questo libro molto bello e scorrevole. Volevo scoprire tutti gli intrighi che man mano venivano fuori che l'ho finito in un paio di giorni.
Kim è un personaggio con una grande forza, subito sembra un po' barbera ma poi capisci che è così per nascondere le sue fragilità a causa del suo passato. Bello è il rapporto che ha con la sua squadra ma soprattutto la sua amicizia con il suo collega Bryant.
Ero riuscita a intuire chi aveva ucciso le ragazze ma non capivo chi potesse essere l'assassino di Teresa, Tom e Arthur, è stato un vero e proprio colpo di scena. Alla fine tutto viene spiegato, unico interrogativo chi è andato a fare visita a Mary Andrews il giorno della sua morte?
Tutto sommato consiglio questo romanzo anche a chi come me non è proprio il suo genere preferito :)"

Angela:
"Non amo molto i thriller perché mi danno l'impressione di essere un po' tutti uguali, una riproposta degli stessi cliché, degli stessi personaggi stereotipati, delle stesse deviazioni e psicosi della mente umana.
Per fortuna ne leggo pochissimi, ed è forse anche grazie a questa mia mancanza di familiarità con gli argomenti che ho potuto apprezzare a pieno questo thriller che mi è sembrato davvero avvincente e ben congegnato.
Ma Kim Stone non mi piace. Non tanto per il suo atteggiamento da cinica insensibile, (che anzi mi piace pure, nonostante sia un po' inflazionato) quanto più per il fatto che viene descritta un po' come una superwoman: ha sempre ragione lei, tutte le sue intuizioni sono sempre giuste, può permettersi di fare il ca**o che vuole perché tanto non ne subisce mai le conseguenze, tutti si adeguano.
Al contrario mi piace moltissimo il rapporto fra lei e il suo partner, Bryant. Lui è il classico "poliziotto buono", onesto, diligente e fedele, che la capisce meglio di chiunque altro e riesce a comunicare con lei facendosi ascoltare. Gli scambi di battute, le frecciatine e i commenti sarcastici sono all'ordine del giorno fra i due, e mi sono piaciuti tantissimo.
Ho apprezzato anche il crudo realismo con cui vengono trattati gli argomenti più scabrosi. L'assassino è veramente crudele e depravato e nei capitoli a lui dedicati, scritti secondo il suo punto di vista, non ci viene scontato niente. Tutto quello che fa subire alle sue vittime ci viene candidamente espresso, anche quando i fatti sono veramente orribili ed il solo pensarci fa venire i brividi ed allo stesso tempo ribollire di rabbia.
Lo stesso vale per le condizioni di disagio descritte nei quartieri più poveri, dove le persone convivono quotidianamente con una situazione di ignoranza, criminalità e droga; dove le famiglie non sempre riescono a permettersi di mantenere dei figli, che spesso vengono venduti, sfruttati, o totalmente ignorati. Un ambiente malsano in cui per un bambino la sopravvivenza non è così scontata, e per un ragazzo può essere causa di traumi psicologici non indifferenti, capaci di compromettere tutta una vita. (Tranne Kim Stone. Perché nonostante abbia avuto un'infanzia orribile, lei ovviamente ce l'ha fatta a riscattarsi. Perché lei è troppo figa, no?)
In conclusione anche se la protagonista non mi ha conquistata, lo ha però fatto tutto il resto. La risoluzione dei due casi è stata appassionante e il finale mi ha riservato un colpo di scena che non avevo assolutamente visto arrivare. Se capiterà l'occasione leggerò volentieri anche i seguiti."


Sandra:
"Mi è piaciuto a tratti. Ho trovato davvero fastidiosi alcuni dialoghi tra Kim e il dottore, mi sono sembrati troppo cinematografici , troppo finti . Il personaggio di Kim all'inizio non mi piaceva, l'ho rivalutato moltissimo con l'avanzare della storia. Mi ha colpito molto il degrado di quel quartiere. È la cosa che mi ha colpito di più. In generale comunque un buon libro, felice di averlo condiviso con voi."

Silvia:
"Leggendo le numerose recensioni piene di entusiasmo, mi sento un po’ imbarazzo a confessare che questo psico-giallo non mi ha convinto, l’ho trovato un tentativo non ancora maturo di inserirsi nel filone del noir nordico. L’idea di partenza è buona, ma si avvertono troppo le fonti di ispirazione, sia nella delineazione dei personaggi e degli ambienti, che nell’elaborazione della trama: la strada per arrivare alle altezze di un Mankell è ancora lunga!"

Alessandra:
"C'è poco da dire, già dalle prime pagine ti cattura. Personaggi interessanti, si prende subito in simpatia la detective protagonista, nonostante il suo carattere decisamente scontroso. La scrittura è fluida con capitoli molto corti che rendono la lettura scorrevole. Colpi di scena, non moltissimi, ma sono di quelli che ti lasciano a bocca aperta. Insomma, consigliatissimo. Unica pecca ... Il titolo!!! Perché non lasciano l'originale, o almeno una traduzione più realistica."

Cristina:
"Un thriller psicologico in cui l’assassino non è l’unico ad avere una mente depravata, anche se la sua crudeltà resta inarrivabile. Stile scorrevole e lettura piacevole, ma nell’enfasi della narrazione si perdono di vista alcuni dettagli. A indagare su una serie di morti legate da un passato in comune e su degli scheletri che emergono da un terreno dove dovrebbero esserci monete la detective Kim Stone. Introversa, incapace di comunicare e irrispettosa di ogni regola e convenienza sociale, ma la sua empatia affascina e stupisce. Amante della velocità, ritrova concentrazione ed emozioni mentre assembla dal nulla vecchi modelli di motociclette."

Carmen:
"I libri di questo genere non mi hanno mai appassionato e poi è arrivata questa traccia!
Non credevo potesse piacermi a tal punto da leggerlo in biblioteca al posto di studiare per l'esame imminente.😅
Credo sia inutile parlare della trama in quanto è stata già illustrata abbondantemente; i personaggi sono descritti benissimo, è pieno di colpi di scena ed ho adorato Kim.
Claudia ma è una trilogia ? Se ci sono altri libri dimmi i titoli !!!! 😂😍
Grazie per avermi fatto avvicinare ad un genere letterario a cui credevo non mi sarei accostata mai.
Ora devo leggerne altri 😂"

Sabrina:
"Casualmente l'anno scorso ho letto gli altri due libri di angela marsons, consigliati da Claudia.
Naturalmente mi mancava proprio questo, il suo primo libro, perché claudia legge a ritroso 😜 e per fortuna sono autoconclusivi.
Ho adorato sin da subito kim, la sua forza, la sua determinazione, il suo modo scontroso di interagire, facendosi subito odiare già dopo una sola parola.
È un maschiaccio, adora le moto (ma esiste un perché) e sa montare e smontare i pezzi, attraverso la descrizione che viene fatta di lei in questo libro la immagino bella ma di una bellezza discreta, i suoi capelli corti, proprio per il non voler apparire e passare inosservata.
Come per ogni thriller preferisco non soffermarmi sulla trama, perché tanto è un intrigo che non fa capire molto, fino alle ultime pagine ancora non riuscivo a capire chi fosse il colpevole...e poi colpo di scena 😱
Kim ha un passato che preferisce tenere in una scatoletta nascosta in qualche parte del suo cervello, ma a volte i ricordi ritornano e lei diventa sempre più agguerrita, pronta ad inseguire ogni traccia che possa portare alla soluzione del caso.
Tutto inizia con una donna trovata morta nella vasca da bagno, ma non si fermeranno qui le scoperte e gli omicidi, ma kim e la sua squadra vedranno con i propri occhi dove si può spingere il "male" e la "cattiveria".
Thriller stupendo, non banale con trama avvincente."

Rossana:
"Ho trovato la trama piuttosto banale e scontata. Ho capito chi fosse l'assassino nel primo momento in cui è comparso in scena il personaggio, soprattutto grazie agli stralci in prima persona e al fatto che... nessuno sospettava di lui. Davvero? Primo modo per far credere che sia il cattivo ad un lettore appassionato di gialli!
Purtroppo non sono riuscita neanche a godermi il personaggio di Kim: aveva un so che di Sherlock Holmes, oltretutto senza una valida spiegazione, mescolato a tutti gli stereotipi dei telefilm americani in fatto di detective: beve solo caffè, mangia poco, dorme meno e ha strane passioni nel garage (solo io ci vedo al 100% Gibbs della serie tv NCIS?). La sola cosa che ho apprezzato di questo personaggio è stato il retroscena sebbene incredibilmente esagerato: ho lavorato ai servizi sociali per un po' di tempo e quelle situazioni sono davvero una su un milione, cosa che mi ha fatto trovare il romanzo un po' irrealistico. Spero davvero che l'Inghilterra non sia messa così male! -
Ho apprezzato invece molto il personaggio di Bryant, mi è stato simpatico fin dal primo momento ed era, a mio giudizio, quello caratterizzato meglio perchè appunto non rientrava in nessun particolare stereotipo.
La cosa che ho apprezzato di più è stato lo stile di scrittura, alcune descrizioni erano carine e l'introspezione era fatta bene. Ho faticato un po' a sopportare le migliaia di marche inserite all'interno del romanzo o l'eccessiva descrizione dei personaggi che ho trovato a volte superflua.
Il finale è contorto e penso sia stato reso eccessivamente complicato per cercare di dare un senso ad alcuni avvenimenti della trama.
Purtroppo non mi è piaciuto molto, in fatto di gialli ho letto romanzi migliori ma sono felice che qualcuno lo abbia potuto apprezzare e lo abbia trovato interessante.
La parte migliore è che ho potuto leggerlo sul mio nuovissimo kindle 😂😂😂"

Rossana C.:
"Non so come descrivere questo libro mi ha tenuto con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina mi è piaciuto tantissimo ho cambiato mille volte idea sull’assassino. Grande Kim la sua storia ricorda un po’ le storie di quelle povere ragazze che che sono cresciute nell’orfanotrofio."

Manuela:
"Questo libro fila dritto come un treno, buona la trama, anche se a volte un pochino troppo forzata. I personaggi sono ben delineati anche dai dialoghi vincenti, un pizzico di ironia per smorzare la tragicità della storia. Kim e il collega Bryant sono una coppia ben assortita, li ami fin dalle prime pagine. Non mi sono dispiaciuti nemmeno gli altri personaggi, anche quello più cattivo. Il finale è all’altezza del romanzo. Non delude le aspettative. Se devo trovare un difetto: in alcuni capitoli le descrizioni degli ambienti gli ho trovati inutili e rallentano un po’ troppo la storia."

Arianna:
"Inutile la trama... ormai gira da un po'... per il resto... devo dire che é un bel giallo, scritto bene e con Kim, una protagonista che piace per l'energia e la determinazione
Però tanta rabbia al pensiero di come ragazzine sole e indifese siano state tradite.
Tanta amarezza...😔
Un libro che consiglio."

Marisa:
"Ho apprezzato molto questo libro, la maestria della scrittrice di ben delineare i personaggi, anche nei loro aspetti più reconditi e a tratti raccapriccianti. Come sono raccapriccianti le descrizioni del ritrovamento dei cadaveri.
Un libro che suscita rabbia per le ingiustizie e violenze subite dalle povere adolescenti, prive di famiglia e sfortunate di aver incontrato una mente malata e criminale."

Pin Jak:
"Che dire... io non so no un amante dei thriller ma questo libro mi ha conquistata... e soprattutto Kim la sua protagonista! In una cittadina inglese una donna viene uccisa nella notte da lì il detective Kim Stone insieme alla sua squadra invieranno ad indagare sull'omicidio. La storia della donna uccisa li porta ad un vecchio istituto chiuso da anni che ospitava delle ragazze disagiate o abbandonate dalla famiglia. La detective con la sua astuzia e intelligenza porterà alla luce dei segreti nascosti per anni."

Hilary:
"Ho sempre pensato che i thriller non fossero il mio genere ma, tra questa lettura (e quella del libro in viaggio), devo dire che mi sto ricredendo.
È un libro davvero ben scritto, che si divora per la voglia di sapere cosa succederà, cercando di ricomporre il puzzle assieme a Kim.
E nulla è scontato.
Ho amato la detective Kim, l'ho vista come una sorta di Elektra (quella dei fumetti, non del film) e mi è piaciuta da impazzire.
Sicuramente leggerò anche gli altri capitoli di questa serie."

Barbara:
"Devo dire che è un libro che si divora, un po' per curiosità, un po' per via della suspence molto ben costruita, un po' per i capitoli molto brevi. Alcuni passaggi li ho dovuto rileggere, la fretta e la voglia di sapere mi hanno spinta a mangiare le parole anziché leggerle e alla fine del capitolo mi toccava tornare indietro 😂😂
Storia ben costruita, finale un po' a sorpresa. Devo solo dire, come unica nota negativa, alcuni dialoghi mi sono parsi davvero finti, costruiti, non so se rendo l'idea.
Kim mi è piaciuta un sacco, una tipa tosta con un passato difficile, ottimamente bilanciata da Bryant. Un'ottima squadra.
Libro consigliato."

Stefania:
"Era da tanto che non leggevo un thriller e avevo dimenticato quell'ansia che ti fa leggere i capitoli con la tensione per scoprire finalmente l'assassino. Mi é molto piaciuta Kim, che piano piano ha tirato fuori la sua storia. La storia, forse per il tema affrontato, in particolar modo dei bambini negli orfanotrofi, mi ha toccato particolarmente. Ora si continuerà con gli altri libri con la speranza che mantengano la stessa linea di scrittura."

Angela:
"Finito! Mi è piaciuto molto. Ho amato Kim fin da subito. Di conseguenza ho amato il suo rapporto con Bryant e i battibecchi con il dottore. Scena dolcissima Bryant che adotta temporaneamente i cagnolini...Nina Croft odiosa e che quadro raccapricciante la "famiglia" Harris! Mi sono venuti i brividi ad immaginarmela.".

Silvia.
"Finito anche io! Un bel libro e un modo di scrivere accattivante, letto tutto d’un fiato."

Lucia:
"Finito! Come trama mi è piaciuta molto e sul finale ha un ritmo serrata. Non sono una fan di Kim Stone ma la sto rivalutando!"

Patrizia:
"Mi è piaciuto il finale, anche se ho faticato per arrivarci."

Tonina:
"Terminato . Mi è piaciuto molto. Lettura scorrevole, mai banale. La protagonista è una persona forte ma con un carattere complesso, altrettanto determinata e fredda per quanto fragile. Un personaggio con un forte autocontrollo, ti affezioni subito a lei . .dalle prime pagine . Mi sono piaciute le gemelle e devo dire che il finale è stato una sorpresa."

Ines:
"Mi è piaciuto molto. Avevo intuito chi era il killer del passato mentre per quello nuovo sono rimasta a bocca aperta. Kim ha Vito alti e bassi mentre la sua squadra mi è piaciuta molto."

Antonella:
"Nel complesso un bel thriller. Approfittando del fatto che non costano molto ho comprato anche gli altri."

Elisa:
"Appena finito. Non l'ho trovato particolarmente coinvolgente. In certe parti sembra che la detective si inventi di sana pianta le sue intuizioni, piuttosto che seguire spunti datigli dalle prove trovate. L'indagine così procede in maniera ridicola, non per le prove analizzate (questi non hanno i soldi per far analizzare le prove), ma per voli pindarici. Inoltre certi puntigli affibbiati ai personaggi, come quello del capo di far andare Kim a riferirgli alla centrale ogni cosa nuova che scopre, invece di proseguire l'indagine e poi scrivere un rapporto che so a fine giornata o quando finalmente ha capito dove quella scoperta la conduce, mi sembrano davvero ridicoli, come se l'autrice si volesse inventare un motivo per far apparire il suo capo ostile. Poi non so quale sia la procedura delle indagini poliziesche, specie di quelle inglesi, ma se è veramente questa è assurda. I personaggi sono stereotipati al massimo e neppure in maniera troppo riuscita: ad esempio la detective stessa, invece di apparire come una tosta (come di solito sono le detective donne dei telefilm) si comporta come un'autentica cafona. Inoltre, a parte la cafona e l'amichetto tonto (che forse voleva essere gentile, ma come ho detto non sono personaggi particolarmente riusciti), tutti gli altri si comportano in maniera ostile e sono tutti uguali, non hanno delle personalità che li distinguano. Ribadisco il mio commento al capitolo 35: alla fine pare che ne esca fuori una parodia del genere poliziesco. La trama nel complesso non sarebbe malaccio, era anzi cominciato bene, con questi 5 attorno alla fossa, poi c'era stato subito un omicidio (per quanto ridicolo: Questo è l'unico thriller al mondo che ha vittime che se ne stanno tranquille ad aspettare di essere ammazzate, o aiutano persino l'assassino a farle fuori) e si entrava subito nel vivo dell'azione, anche la scelta dell'assassino è rispettabile. I capitoli dedicati all'assassino, mi hanno ricordato i romanzi di Dan Brown. Invece certi luoghi comuni buttati lì come pensieri dei personaggi o anche nei discorsi diretti proprio non si reggono. Lo stile è scorrevole, questo sì. Ma tutto considerato non ce la fa a compensare le parti stereotipate, i luoghi comuni, la costruzione dei personaggi e il non sense di questa indagine. Voto finale 5 su 10. Per me non raggiunge la sufficienza. Sarà che comunque il thriller non è il mio genere, e questo libro lo ha ribadito, ma non leggerò gli altri libri dell'autrice."

Valentina:
"Appena finito, lettura molto piacevole. Leggo molti thriller e gialli e, in effetti, le situazioni si ripetono un po'. Però la trama e' avvincente, i personaggi interessanti. Un po' inflazionato il personaggio della "dura" Kim, più realistico Bryant. Comunque un'altra autrice di cui finire di leggere la produzione."

Danilo:
"Finito! Del buon thriller aveva il ritmo, la suspence alla fine dei capitoli, alcune scene da buon poliziesco. Non tutti i personaggi sono ben riusciti, Kim a volte è fastidiosa nei suoi atteggiamenti, soprattutto nei primi capitoli, e i traumi infantili sembrano messi lì apposta per giustificarne gli approcci da macho. Il finale è gradevole, penso che tutti abbiano apprezzato il personaggio di Lucy. Complessivamente sufficiente, non mi ha esaltato ma mi ha fatto piacere leggerlo."

Ines:
"Finito ora. Bel trhiler scorrevole ma essendo amante del genere, vedo moltissimi telefilm ho trovato riscontri con molti personaggi.
Spesso Kim mi è sembrata Bones fredda ma non troppo e poi va bene che sei arrabbiata, l'adrenalina a mille ma alzarsi dopo una lotta, le botte in testa e la palata sulla schiena andare da Lucy rialzarla .... insomma un po' esagerato."

Dal libro:

- "Il lutto era qualcosa di intrinsecamente egoistico: serviva soltanto a chi restava e dava la misura di quanto fosse intensa la perdita."

- "Dopotutto, il mondo era pieno di mistero."

- "Entrambi sapevano che, per quanto lo desiderassero, non potevano salvare il mondo, ma c'erano occasioni in cui si trovavano a dover scegliere cosa fosse giusto fare."

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