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sabato 14 aprile 2018

Recensione: "La foresta assassina" - Sara Blaedel


Editore Fazi
Pagine 301
Prezzo Cartaceo 10,00 €
Prezzo Ebook 6,99 €
Prima Pubblicazione 2018
Genere Giallo

È una notte importante, per il quindicenne Sune. Cresciuto in una comunità neopagana scandinava, è finalmente giunto il momento del suo rito di iniziazione: insieme al padre uscirà di casa bambino, per farvi ritorno da uomo. È il suo rito. Un falò è stato acceso in mezzo alla foresta; le lingue di fuoco vibrano nell’oscurità e le ombre nere oscillano fra gli alberi; gli uomini sono tutti lì per lui, per accoglierlo nel loro cerchio. E poi, ecco una donna. Una prova difficile… Quella notte Sune sparirà nel nulla. Le indagini sono affidate alla detective Louise Rick, che è tornata al dipartimento di polizia dopo una lunga assenza forzata. Hvalsø, teatro della scomparsa del ragazzo, è il suo paesino d’origine, e per Louise questo caso si rivela un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, che la costringerà a fare i
conti con i misteri del suo passato: il suo fidanzato potrebbe non essersi suicidato, come credeva. Correndo gravi pericoli, riscoprirà poco alla volta una cittadina dove il manto invernale del Nord ha coperto ogni cosa ma dove, dietro paesaggi gelidi e immacolati, si nascondono terribili segreti e legami mortali.
Dalla regina del crime danese, dopo Le bambine dimenticate torna l’indimenticabile Louise Rick in un poliziesco dall’atmosfera soffusa e avvolgente.

"La foresta assassina" è il seguito del brillante giallo "Le bambine dimenticate", libro che ho semplicemente adorato!
Gli avvenimenti di questo libro si ricollegano direttamente al precedente, consiglio quindi di recuperare l'altro volume se ancora non lo avete letto.
Nel primo libro, la detective Louise Rick, capo del Servizio Investigativo Speciale di Danimarca, si è occupata degli omicidi di una serie di donne, questa volta, invece, dopo aver trascorso un periodo in malattia a causa dello choc avuto al termine delle precedenti indagini, le viene assegnato un caso di scomparsa di minore.
Come nel primo libro, anche questo è ambientato in gran parte nelle foreste danesi, nelle quali avvengono macabri rituali.
Al centro delle indagini di Louise, c'è Sune, un quindicenne in procinto di affrontare la sua iniziazione, che ha lo scopo di renderlo, agli occhi della comunità neopagana, un adulto.
Il rito religioso, tuttavia, non va a buon fine. Sune sparisce quella stessa notte.
Il caso riguarderà Louise da vicino. Per lei sarà un ritorno nel passato, tra gente conosciuta e tragedie che ancora feriscono.
Verranno evocati fantasmi mai dimenticati, in particolare, quello del suo defunto fidanzato, la causa della cui morte viene ora messa in discussione.
Per Louise è arrivato il momento di affrontare i demoni del passato, di dare pace alle vittime di macabri delitti.
Insieme a lei, lavorerà Eik, figura già conosciuta nel precedente libro.
Durante la lettura, oltre che alla soluzione del caso, ero molto interessata allo sviluppo della storia tra le detective e Eik, storia già accennata nel precedente volume.

"Solo quando si furono allontanati abbastanza, lui la trasse a sé e la strinse fra le braccia, e lei scoppiò a piangere, sfogando un antico dolore."

Questa volta, l'autrice ci conduce tra i riti e le tradizioni di una comunità neopagana scandinava. Cosa che ho amato!
Mi è piaciuto scoprire questa comunità insolita, poco conosciuta, così estremista nelle sue regole ma sotto alcuni punti di vista, anche spirituale.
L'ambientazione principale è il bosco dove vive l'amica di Louise e dove avvengono i rituali neopagani.
Il bosco è ricco di vita, su di esso circolano molte storie e credenze, cosa che lo rende affascinante ma anche terrificante.
Boschi maestosi, luoghi di riposo trasformati in scene del crimine.
In questo libro vengono mostrare immagini crudeli, forti, scenari raccapriccianti, tenebrosi.
In certi punti il testo fa accapponare la pelle, fa venire i brividi.

"Quello è un girone infernale, e non se ne esce."

Una cosa che adoro dei gialli della Blaedel è che affondano le radici nel passato.
In questo caso, in particolare, si andrà a scovare nel passato di Louise, passato colmo di sofferenze e menzogne.
Non ho amato il fatto che fin da subito venissero svelati i colpevoli. In pratica, tutta l'adrenalina delle indagini, sta nella ricostruzione dei fatti che hanno portato a quel tragico finale. E' questo il punto di forza di "La foresta assassina", il retrocedere nel tempo per portare alla luce antichi avvenimenti e accordi mostruosi.
Ed ecco quindi che il libro ci fa fare un tuffo tra i miti neopagani, tra foreste sporche di sangue, tra cimiteri profanati.
Emergeranno verità che sconvolgono, bugie che feriscono, sordidi segreti.
A questo libro preferisco però il primo, anche se entrambi gli scritti sono caratterizzati da indagini intriganti quanto brutali.
In conclusione, mi è piaciuto molto leggere questo libro, che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine. Gli avvenimenti si susseguono uno dopo l'altro e non mancheranno di sorprendere anche nel finale.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo.
Assegno al libro:

- Trama: 4 - Narrazione: 4 - Personaggi: 4 - Cover: 3 - Finale: 4 -

4 Wonderland su 5

Dal libro:

- "Louise si sentì catapultare in un altro mondo, in cui il tempo aveva cessato di fluire."

- "Cosa te ne fai, del coraggio, se ti porta a farti ammazzare?"

- "Abbiamo giurato di non dire nulla, e di restare fratelli, con tutto ciò che la cosa comporta."

2 commenti:

  1. Ho letto anch'io questo intenso romanzo, ho molto apprezzato l'ambientazione e il coinvolgimento dei miti in una storia ben scritta con la giusta dose di intrighi e misteri :)

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